MARZABOTTO: PROGETTO COMUNISTA CONTRO "L'ANTI-ANTIFASCISMO"

 

ANTEFATTO

Circa un mese fa il sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca ha nominato come membro del consiglio di amministrazione della “Scuola di Pace” di Marzabotto (una struttura che dovrebbe lavorare alla creazione di una cultura di pace attraverso seminari, borse di studio, ecc.) Enzo Raisi, assessore alle attività produttive del capoluogo regionale nonché deputato di AN e presidente provinciale del partito.

Dopo la nomina di tal personaggio nel C.d.A. della “Scuola di Pace” i familiari delle vittime della strage di Marzabotto hanno protestato decisamente con una lettera al sindaco di Bologna perché revocasse tale nomina, in quanto ritenevano Raisi, poiché  “ex-fascista” del MSI incompatibile con tale carica. Alcuni amministratori di sinistra hanno sostenuto la stessa posizione dei familiari. Inoltre poco dopo la nomina nel CdA Raisi presentava, insieme ad altri parlamentari di An, un’interrogazione parlamentare nella quale si paragonavano le azioni dei partigiani a quelle delle BR, col risultato di scatenare le ire dell’ANPI.

Dopo tutto ciò la settimana scorsa sono apparse alcune scritte, nella strada che da Marzabotto porta alla “Scuola di Pace”, anti Raisi e antifasciste: “Raisi fascista vattene”, “Raisi Boia”, “An=SS”, “nervi tesi fasci appesi”, “Guazzaloca Kapo” e su di un cassonetto dei rifiuti “sede AN”.

Laconico il commento di Raisi: ”Ho visto che mi hanno dato il benvenuto”.

Incredibile è stata la reazione di alcuni esponenti di sinistra: la federazione dei DS: ”Si tratta di un metodo di lotta politica non democratica”; De Maria (sindaco DS di Marzabotto): “Condanno senza alcun dubbio le scritte ingiuriose apparse a Monte Sole contro il sindaco di Bologna Guazzaloca e l’assessore Raisi. Ho già chiesto alla polizia municipale di produrre opportuna documentazione fotografica per le autorità competenti e, a seguito di ciò, cantonieri del comune provvederanno alla cancellazione delle scritte”; Cruicchi (presidente comitato onoranze ai caduti di Marzabotto: “Gli autori di quelle scritte hanno ben poca dimestichezza con la storia e la memoria delle nostre contrade, che sono sempre state cammino verso la verità"”

A fronte di ciò ho pensato di produrre codesto comunicato:

 

COMUNICATO STAMPA

DI

MICHELE TERRA

DEL

COMITATO POLITICO NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

 

“CONDIVIDO IL SENSO POLITICO DELLE SCRITTE CONTRO RAISI A MARZABOTTO.

La condanna unanime, da AN alla Lega ai DS, delle scritte anti-Raisi a Marzabotto mostra come al cosiddetto arco democratico delle forze antifasciste si sia sostituito un nuovo e composito schieramento anti-antifascista.

Questi sono i frutti amari della politica di certa sinistra che pur di presentarsi quale forza di governo ha cominciato alcuni anni fa ad invitare Fini alle Feste dell’Unità per arrivare a voler “capire le ragioni dei ragazzi di Salò” come disse Luciano Violante nel suo primo discorso  come presidente della Camera dei deputati.

Chi da sinistra (DS, De Maria e Cruicchi) ha preso posizione a difesa di Raisi farebbe meglio a riflettere: o Raisi è un sincero democratico antifascista, allora che se lo tengano stretto alla Scuola di Pace; oppure Raisi è assessore nella giunta bolognese amica dei fascisti di Forza Nuova ed è il personaggio che difende politicamente gli squadristi che al q.re Savena hanno aggredito due consiglieri di Rifondazione, in questo caso ci stanno bene le proteste e anche le scritte a Monte Sole che ricordano il passato di An e di Raisi.”

 

Bologna, 7 aprile 2003

Michele Terra

mikterra@libero.it

Info.388/6184060

 

Dopo il mio comunicato “L’Unità” regionale mi ha dedicato tale corsivo in prima pagina dal titolo “Sotto Terra”

DIECI RIGHE DI

LUCA BOTTURA

Michele Terra, del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista, più che un politico sembrerebbe un refuso. Invece esiste davvero. E dichiara. Ieri, per esempio, ha dichiarato che “condivide il senso politico delle scritte contro Raisi a Marzabotto”. Fin qui saremmo nel campo delle parole semplicemente inopportune. Ma il dinamico Terra ha anche aggiunto: “Chi da sinistra ha preso posizione a difesa di Raisi farebbe meglio a riflettere: o Raisi è un sincero democratico antifascista, allora che se lo tengano stretto alla Scuola di pace; oppure è un assessore nella giunta bolognese amica dei fascisti di Forza nuova ed è il personaggio che difende politicamente gli squadristi che al quartiere Savena hanno aggredito due consiglieri di Rifondazione, in questo caso ci stanno bene le proteste e anche le scritte a Monte Sole che ricordano il passato di An e quello di Raisi”. La dichiarazione è scritta, dunque quel “ci stanno” non è casuale. Ma a parte questo, sarebbe carino se qualcuna tra le persone savie di Rifondazione (ce ne sono eccome) spiegasse a Terra che il problema non è quello che si pensa di Raisi, ma il fatto di scriverlo sui muri. Cioè la differenza che passa tra un giudizio politico, magari giusto, e l’intimidazione. Non deve essere così difficile.

diecirighe@yahoo.it

 

 

RISPOSTA A LUCA BOTTURA

“LA VERNICE CALIBRO 38”

Caro Luca Bottura, innanzitutto intendo ringraziarti per lo spazio e l’evidenza data alle mie dichiarazioni su Raisi a Marzabotto, mi sarei accontentato di un umile trafiletto.

La battuta sul mio cognome però non l’ho davvero capita, ti chiederei di spiegarmela così magari mi faccio quattro risate pure io.

Sul fatto che esisto davvero, mi spiace per te, non ci sono dubbi. Se ti fossi documentato un minuto, cosa che avrebbe fatto un giornalista serio e non un Emilio Fede di periferia, avresti scoperto che sono stato per quattro anni capogruppo di Rifondazione nel consiglio comunale di Marzabotto, mentre nel partito ho ricoperto nel tempo vari incarichi fino alla direzione nazionale. Ma per i tuoi prossimi insulti al mio indirizzo ti voglio dare un’altra informazione: sono un trozkista, ti basterà cercare negli archivi dell’Unità per trovare materiale di staliniana memoria con cui ravvivare i tuoi pezzi.

Ti informo, inoltre, che di persone “savie”, come le chiami tu, nel PRC pare ce ne siano poche visto che nessuno si è ancora lamentato con il sottoscritto come tu auspicavi. Anzi, qualche compagno, oltre darmi ragione, mi ha anche espresso solidarietà per il tuo volgare attacco.

Infine ti segnalo che di vernice sui muri non è mai morto nessuno mentre di aggressioni fasciste sì, anche recentemente.

 

Cordialmente

Bologna, 10 aprile 2003

 

Michele Terra