Appello
di Pengon / Campagna contro il Muro dell'apartheid
Fermiamo il Muro dell’apartheid!
Il
Muro dell’Apartheid – Consolidamento dell’Occupazione ed Esproprio
Dal
mese di giugno 2002 Israele è intento ad erigere un Muro dell’Apartheid che
divide in profondità il West Bank occupato. Quando sarà terminato, il Muro avrà
una lunghezza di 700 chilometri e permetterà ad Israele di annettere quasi il
52% del West Bank, lasciando ai Palestinesi solo il 12% della Palestina storica.
Quasi il 16% dei Palestinesi si troverà dal “lato sbagliato” del Muro, e di
fatto verrà espulso dalla sua terra a seguito delle insostenibili condizioni di
vita causate dall’impossibilità di accedere ai propri campi, ai mercati, alle
risorse idriche e alle altre comunità limitrofe. Al contrario, circa il 98%
delle colonie del West Bank verrà compreso nelle zone annesse di fatto. Il Muro
è l’ultima dimostrazione di quello che da lungo tempo Israele progetta di
fare in Palestina: impossessarsi delle terre, attuare una politica di Apartheid
e di espulsione.
La
“prima fase” del Muro è stata completata a luglio 2003; il Muro di questa
“prima fase” è lungo 145 chilometri e attraversa i distretti del West Bank
di Jenin, Tulkarem e Qalqiliya isolando i terreni più fertili del West Bank da
più di 3000 famiglie di agricoltori e separando mercati fiorenti dai
commercianti; ha, quindi, compromesso direttamente la vita di più di 200.000
persone.
Attualmente
si stanno costruendo parti di Muro in numerose località del West Bank
settentrionale, ma in particolare nei distretti di Gerusalemme e Ramallah del
West Bank centrale. Nonostante la crescita di attenzione dell’opinione
pubblica internazionale per questo crimine, sono aumentate le zone che devono
affrontare quotidianamente la devastazione ad opera dei militari e dei bulldozer
dell’Occupazione, un chiaro messaggio delle forze di occupazione. Il popolo
palestinese conosce bene le intenzioni nascoste dietro la costruzione del Muro,
come dice uno slogan delle dimostrazioni contro il Muro: “Non Vogliamo
Rivivere il Disastro del 1948”.
La
costruzione del Muro ha peggiorato drammaticamente le sventurate condizioni di
vita sotto l’Occupazione d’Israele. Ha privato il popolo palestinese dei
mezzi di sostentamento e della libertà di movimento, creando ghetti – a volte
chiamate “gabbie” da chi li subisce - con alti livelli di disoccupazione e
dipendenza totale dagli aiuti umanitari per la sopravvivenza. E’ per questo
che il movimento popolare, nato dal basso, contro il Muro diventa parte
integrante della lotta contro l’Occupazione e della restituzione dei diritti
del popolo palestinese. La distruzione del Muro va vista come parte integrante
della fine dell’Occupazione della Palestina.
Colonialismo
del XXI secolo,
Non
si può capire nella sua interezza, sia dal punto di vista storico che
geografico, l’occupazione dell’Iraq da parte delle cosiddette “forze
alleate” se la si isola dal contesto dell’occupazione della Palestina. La
questione fondamentale è la dominazione e lo sfruttamento del Medio Oriente
attraverso il controllo delle aree chiave da parte di USA ed Europa; in questo
modo le due potenze assicurano un futuro agiato ad Israele oltre che a se
stesse, a spese di milioni di persone e dei loro beni. La lotta palestinese è
stata storicamente e continuerà a caratterizzarsi come emblema
dell’oppressione statunitense ed israeliana in Medio Oriente. Di conseguenza,
i popoli del Medio Oriente non riusciranno ad ottenere vera giustizia o libertà
se non terminerà l’occupazione di tutti i territori, a cominciare dalla
Palestina.
Appello
all’Azione e alla Solidarietà.
A
nome del popolo palestinese, PENGON/Campagna contro il Muro dell’Apartheid fa
appello a tutti gli attivisti e manifestanti che saranno in piazza il 20 marzo a
sostenere la nostra lotta contro il Muro dell’Apartheid. Portate striscioni
con slogan come: “Abbattiamo il Muro in Palestina!” “Fermiamo
l’Apartheid di Israele” “Stop all’occupazione israeliana” ”Palestina
Libera”.
Dove
è possibile portate bandiere della Palestina nelle strade; costruite muri finti
od organizzate altre azioni per far vedere la condizione delle persone
ghettizzate a causa del Muro. Distribuite volantini sul Muro utilizzando le
informazioni che vi abbiamo fornito con questo documento, oppure usate i fogli
informativi più dettagliati sull’impatto del Muro che sono pubblicati sui
nostri siti e http://italy.stopthewall.org
Facciamo
appello perché ci sia una mobilitazione continua fino alla Giornata della
Terra, il 30 marzo, giorno in cui migliaia di Palestinesi scenderanno in piazza
a protestare contro l’Occupazione e contro il Muro. Quest’anno le
dimostrazioni in Palestina nella Giornata della Terra acquisteranno un
significato particolare, perché la costruzione del Muro minaccia direttamente
di far perdere il 50% del West Bank. Nella Giornata della Terra e nei giorni
vicini si svolgeranno mobilitazioni di massa in tutta la Palestina; facciamo
appello alla comunità internazionale affinché manifesti nella Giornata della
Terra in solidarietà e sostegno ai nostri sforzi per riacquistare i nostri
mezzi di sostentamento, la nostra libertà, la nostra dignità.
Campagna
contro il Muro dell’Apartheid
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