Via tutte le truppe imperialiste dall'Irak
Contro l'occupazione coloniale
NE' CON GLI USA NE' CON L'ONU
LA SPARTIZIONE DEL BOTTINO DI GUERRA
La supremazia militare
anglo-americana sta schiacciando l'ultima resistenza irakena. La guerra
imperialista (massacri e bombardamenti sulle case, i mercati, gli ospedali) potrà
quindi fermarsi per lasciare il posto alla pace imperialista e alla
ricostruzione "umanitaria" di quello che le loro bombe hanno
distrutto. E mentre i ragionieri della guerra non hanno ancora finito di
calcolare i miliardi di profitti dell'industria militare, già le borghesie di
ogni Paese litigano per la spartizione del resto della torta (la ricostruzione,
il petrolio).
Sullo sfondo di questo
conflitto economico e diplomatico si gioca la partita strategica della
supremazia tra gli USA e gli altri briganti, incluso il cosiddetto "asse di
pace" franco-tedesco che preme per un rapido riarmo europeo per reggere la
competizione-concertazione con gli USA nelle prossime spedizioni coloniali.
L'ONU NON E' L'ALTERNATIVA
Come sempre ogni guerra
della borghesia lascia il posto alla politica e alla diplomazia della borghesia.
Gli USA non sono intenzionati a lasciare grande spazio agli altri imperialismi.
Per questo Chirac e Schroeder (e con loro il centrosinistra italiano) invocano
un intervento ONU. Sperano che quell'organismo -già responsabile dell'embargo
genocida che ha preceduto i bombardieri- possa coprire anche stavolta la
concertazione tra i diversi appetiti dei diversi Stati imperialisti (che, a
dispetto dei teorici "nuovisti" dell'etereo Impero, continuano a
dominare la scena del mondo).
Anche nel movimento
contro la guerra si fa strada l'idea che i caschi blu potrebbero servire per
"imporre il ritiro" dei caschi verdi anglo-americani: in realtà si
tratterebbe comunque di un protettorato imperialista per sfruttare e opprimere
il popolo irakeno. Quanto alla "legalità internazionale" di cui
qualcuno invoca il ripristino, questa guerra ha confermato che l'unica legge
imperante nel mondo capitalista è il diritto del profitto, di cui le bombe e la
diplomazia sono le ancelle. Solo la classe operaia e i popoli oppressi del mondo
possono contrapporsi realmente, con la loro forza, all'imperialismo e alle sue
guerre.
L'ALTERNATIVA E' LA LOTTA DI CLASSE
INTERNAZIONALE
Come
sinistra di Rifondazione siamo stati tra i pochi a rivendicare il sostegno alla
resistenza irakena ed araba contro l'aggressione coloniale, rifiutando il
neutralismo pacifista dei "né né", rifiutando l'equidistanza tra
imperialismo e nazioni oppresse, auspicando una sconfitta militare o politica
degli aggressori. Perché una sconfitta dell'imperialismo avrebbe consentito al
popolo irakeno di sostituire il macellaio anti-comunista Saddam con un proprio
governo; e avrebbe costituito un grave ostacolo alle future guerre militari
contro i popoli oppressi e alle nuove guerre sociali contro tutti i lavoratori.
Le mani delle borghesie imperialiste di mezzo pianeta che si protendono oggi
verso l'Irak, e i nuovi piani di battaglia che i generali del Pentagono stanno
studiano, sono la riprova della correttezza di questa elementare scelta di
classe.
Per
fermare le prossime guerre è allora necessario proseguire la lotta e
distruggere il sistema sociale che nelle guerre trova continuo alimento. Occorre
ripartire dalle imponenti manifestazioni antimilitariste che hanno riempito le
piazze di tutto il mondo, dagli USA all'Egitto. Occorre rivendicare la
combinazione decisiva della mobilitazione contro la guerra in Occidente e dello
sviluppo della sollevazione delle masse arabe oppresse in Medio Oriente in una
prospettiva socialista e rivoluzionaria fondata sull'unità di lotta del
proletariato di ogni Paese (prospettiva che emarginerebbe lo stesso terrorismo
reazionario fondamentalista, offrendo una alternativa reale al popolo
palestinese).
PER L'INDIPENDENZA DI CLASSE DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA
Il
movimento contro la guerra ha dato vita anche in Italia a una mobilitazione
straordinaria: scioperi spontanei, manifestazioni, blocchi ferroviari,
occupazione di scuole e università. Per dare una continuità e uno sbocco
anticapitalistico alla gigantesca forza di questo movimento è però necessario
costruire la sua indipendenza di classe dal centrosinistra borghese, dalle sue
giunte, dai suoi progetti di futuri governi.
Quel
centrosinistra che (in sintonia con gli interessi di fondo delle grandi famiglie
del capitalismo) non ha sostenuto la guerra USA ma ha poi auspicato "la
rapida vittoria" degli aggressori; e già oggi ricerca una possibile
convergenza bypartisan col Polo per sostenere la partecipazione italiana alla
divisione della torta (magari sotto la coperta dell'ONU). Quel centrosinistra
che spera di usare la propria "opposizione" a questa guerra come
trampolino di lancio per un governo di alternanza nel post-Berlusconi: un
governo che -come tutti i governi di centrosinistra del passato (da Prodi a D'Alema)-
promuoverebbe anche attraverso le guerre e gli eserciti gli interessi della
borghesia (come già fanno, col sostegno di entrambi i poli borghesi, oggi gli
alpini in Afghanistan e magari domani i carabinieri in Irak).
Il
movimento deve viceversa svilupparsi nella battaglia per preparare la cacciata
del governo del guerrafondaio Berlusconi: ma non per lasciare spazio a un
governo dei guerrafondai D'Alema e Rutelli. Il futuro del movimento non può
essere costruito in alleanza col centro liberale della borghesia, per la
semplice ragione che con la borghesia e coi liberali, con il capitalismo e i
suoi governi, non c'è futuro né per il movimento né per la pace.
►
GIU' LE MANI DALL'IRAK! CONTRO OGNI PROTETTORATO COLONIALE!
►
PER LA SOLLEVAZIONE DEI POPOLI ARABI CONTRO LA DOMINAZIONE IMPERIALISTA IN MEDIO
ORIENTE!
►
PER UN GOVERNO OPERAIO E CONTADINO IN IRAK!
►
CONTRO LA POLITICA DI RIARMO EUROPEO DI CHIRAC, SCHROEDER E PRODI!
►
CONTRO L'INVIO DEI CARABINIERI IN IRAK! VIA GLI ALPINI DALL'AFGHANISTAN!
►
PER L'INDIPENDENZA DEL MOVIMENTO DAL CENTROSINISTRA BORGHESE!
►
PER LA NAZIONALIZZAZIONE SENZA INDENNIZZO E SOTTO CONTROLLO OPERAIO
DELL'INDUSTRIA MILITARE E DELLE AZIENDE COINVOLTE NELLA
"RICOSTRUZIONE"!
►
VIA IL GOVERNO GUERRAFONDAIO BERLUSCONI!
► PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI,
SOLA GARANZIA DI PACE!
► PER LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA
INTERNAZIONALE, UNICA ALTERNATIVA ALLA BARBARIE DEL CAPITALISMO E ALLE SUE
GUERRE!
► PER LA RIFONDAZIONE DELLA
QUARTA INTERNAZIONALE, PARTITO MONDIALE DELLA RIVOLUZIONE SOCIALISTA!
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COMUNISTA
sinistra
del PRC
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