PROGETTO COMUNISTA ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA DEL 20 MARZO A ROMA

Trovate di seguito, e qui disponibile (in formato .rtf esente da virus, e già impaginato) il nostro volantino per la manifestazione di sabato 20.

Come Progetto Comunista abbiamo aderito all'appello che trovate qui sotto e parteciperemo alla manifestazione di Roma con lo spezzone che si costituirà dietro lo striscione "Per il ritiro immediato delle truppe dall'Irak senza se e senza Onu". Il concentramento di questo spezzone, nell'ambito della manifestazione unitaria, sarà a Largo Santa Susanna (una piazza situata tra Piazza Barberini e Piazza Esedra).
Durante la manifestazione distribuiremo oltre al volantino anche il nostro giornale. Tutti i compagni e le compagne disponibili per la diffusione si incontrano in Largo Santa Susanna a partire dalle ore 12. Il compagno cui fare riferimento per chi avesse bisogno di ulteriori informazioni è Roberto Angiuoni 347 85 09 212.
 
Francesco Ricci 
 
 

 

APPELLO PER LA PRESENZA DI UNO SPEZZONE SCHIERATO INCONDIZIONATAMENTE
“PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE SENZA SE E SENZA ONU”

NELLA MANIFESTAZIONE UNITARIA DEL 20 MARZO A ROMA.

 

LA GUERRA NON E’ FINITA NON FINIREMO DI MOBILITARCI CONTRO DI ESSA

 

Il 20 marzo una manifestazione mondiale, raccogliendo l’appello del movimento statunitense, del Forum di Parigi e del Forum Sociale Mondiale di Mumbay, riporterà milioni di persone in piazza per dire ancora una volta no alla guerra.

 

1)   L’obiettivo della mobilitazione rimane la cessazione immediata dell’occupazione coloniale dell’Iraq e il ritiro delle truppe straniere “senza se” e “senza ONU”. In questo senso, la resistenza irachena all’occupazione coloniale da parte di Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia– così come quella palestinese all'occupazione coloniale israeliana– è pienamente legittima perché fondativa del processo di autodeterminazione. Questo è quanto affermano i movimenti sociali e contro la guerra in tutto il mondo – a partire da quelli statunitensi – e questo è quanto emerso chiaramente nel recente Forum Sociale Mondiale di Mumbay.

Per questo diciamo insieme ai popoli e ai movimenti riunitisi a Mumbay :“Via subito le truppe di occupazione dall’Iraq, autodeterminazione per il popolo iracheno”.

 

2)   Le spese militari stanno aumentando non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa. Che ciò avvenga a scapito delle spese sociali è ormai evidente agli occhi di tutti. Le risorse sottratte alle spese sociali servono a finanziare l’apparato militare statunitense ma anche il progetto di esercito europeo la cui dottrina militare si ispira alla medesima logica della guerra offensiva. Insieme alle spese militari stanno aumentando le spese per la “sicurezza” intesa come fronte interno della guerra preventiva e tesa a rafforzare la repressione dei movimenti sociali e la militarizzazione della società. Per questo diciamo insieme ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati scesi in lotta in questi mesi: “Guerra per nessuno, reddito per tutti, tagliamo le spese militari”

 

3)   Si ripone con forza la questione dello smantellamento delle basi militari straniere in Italia. Gli Stati Uniti e la NATO stanno allargando le basi militari della Maddalena, di Camp Ederle e di Camp Darby, stanno costruendo nuove basi militari a Taranto e Brindisi, estendono i poligoni sottoponendo quote crescenti di territorio a servitù militari, stanno stoccando segretamente le scorie nucleari in diversi siti. Per questo diciamo insieme alle popolazioni scese in piazza in Sardegna, in Toscana, nel Triveneto e nel Meridione: “Via le basi militari, no alle scorie”.

 

Su questi contenuti saremo in piazza il prossimo 20 marzo con uno spezzone unitario qualificato da queste posizioni.

Invitiamo tutti coloro che intendono manifestare la loro incondizionata opposizione al prosieguo dell’occupazione dell’Iraq e per il ritiro immediato delle truppe a coordinarsi con noi e a far pervenire da subito ulteriori adesioni.

 

E’ decisivo che questo movimento di massa non si disperda e non dichiari esaurita la sua azione dopo il 20 marzo.

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Prime adesioni:

Antifa (BO)

AntifaCrema

Archivio fotografico “Contro tutte le guerre" (TV)

Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese – onlus

Associazione Culturale Agorà (Pisa)

Associazione Culturale Vortici di Trieste

Associazione L'altraLombardia-Su la testa

Associazione Marxista Rivoluzionaria Progetto Comunista (sinistra del PRC)

Associazione Walter Rossi (RM)

Centro Comunicazione Antagonista (BO)

Centro di documentazione "le Radici e le Ali” (Aversa)

Centro Popolare Autogestito (Firenze)

Collettivo Antagonista Primavalle (RM)

Collettivo Studentesco Insorgente Bra (Cn)

Collettivo Onda Rossa (MI)

Collettivo universitario autonomo - Torino

Comitati Contro La Guerra  – MI

Comitato Lavoratori contro la guerra (Como)

Comitato di Quartiere Alberone (RM)

Comitato per una Internazionale dei Lavoratori (CIL/CWI)

Coordinamento Calabrese Contro il Ponte

Coordinamento Lavoratrici Lavoratori Roma Ovest (RM)

CRASH! (BO)

Csa Dordoni - Cremona

Csa murazzi

C.S.O. Collettivo Studentesco Organizzato (Asti)

CSO Ricomincio dal Faro

Csoa Askatasuna

Csoa Cartella (Reggio C)

Democrazia Popolare

Forum Palestina….

Forum Vegetariano Animalista

G.A.MA.DI.

Istituto di Studi Comunisti Marx - Engels

Laboratorio Milano/Parma/Roma

La giovane Talpa Edizioni

Lista Reno per il rilancio dello stato sociale (BO)

Network antagonista torinese

Network per i diritti Globali - Barletta

Senza Frontiere (BO)

RdB/Corte dei conti Roma

Red Link

Redazione e associazione "Salento: Che Fare ?"

Redazione Contropiano

Redazione Giano

Redazione di Vis-à-Vis

Rete dei Comunisti

Rete no global Campana

S.l.a.s - Salerno

Soccorsopopolare - Padova

Le eventuali adesioni vanno inviate a: redlink@virgilio.it

 

LA PACE DEGLI OPPRESSI E’ LA RIVOLUZIONE

 

Le truppe italiane in Irak, per conto degli interessi dell’ENI e partecipi di un’occupazione coloniale vanno immediatamente ed incondizionatamente ritirate.

Più in generale se ne devono andare dall’Irak tutte le truppe imperialiste di occupazione, con o senza la benedizione dell’ONU.

 

L’ONU MASCHERA DELL’IMPERIALISMO

L’invocazione dell’ONU come guida e garanzia della “transizione” in Irak dopo il 30 giugno è solo un’ipocrita mistificazione.

La verità è che l’ONU, tanto più oggi, è la maschera dell’imperialismo.

L’ONU ha già perpetrato un embargo genocida contro il popolo irakeno e oggi sta coprendo, con la sua risoluzione 1511, l’occupazione coloniale dell’Irak. La “transizione” annunciata per fine giugno è solo l’attuazione del piano coloniale già predisposto dalla potenze occupanti e già avallato dall’ONU. Se i governi tedesco, francese ed oggi spagnolo chiedono un ruolo più visibile dell’ONU nella gestione di quel piano è solo perché vogliono un quadro più collegiale della spartizione del bottino in Irak e in Medioriente, a tutela dei propri interessi. Questo gioco va smascherato e denunciato, non coperto.

 

ONE SOLUTION, REVOLUTION

Non il terrorismo ma l’imperialismo di ogni colore è alla base della politica di guerra e di rapina in Irak, come già in Afghanistan, come già nei Balcani. Solo una rivoluzione socialista internazionale che rovesci l’imperialismo – che dia il potere ai lavoratori e alle masse oppresse del mondo – può troncare le radici del colonialismo e delle guerre. Ogni altra “soluzione” è propaganda e utopia. Per questo è decisivo collegare la mobilitazione per il ritiro delle truppe alla centralità della lotta di classe internazionale e alla lotta dei popoli oppressi contro l’imperialismo.

 

PER IL DIRITTO DI SOLLEVAZIONE DEL POPOLO IRAKENO

Il popolo irakeno ha il pieno diritto alla sollevazione di massa contro le forze occupanti – italiane incluse – con tutti i metodi di lotta conformi alla propria liberazione: scioperi, manifestazioni, autodifesa armata, insurrezione. Noi stiamo dalla parte di quel popolo e di quel diritto, senza riserve. Proprio a partire da questa inequivoca scelta di campo rivendichiamo la necessaria autonomia di giudizio sulle attuali direzioni egemoni della resistenza irakena, sul loro profilo reazionario (baathista o fondamentalista), sull’esigenza di un’altra direzione politica della lotta anticoloniale. Perché la soluzione progressiva della crisi irakena non è certo una soluzione “khomeinista” : è un governo operaio e contadino.

 

CONTRO IL TERRORISMO, NEL NOME DELLA RIVOLUZIONE, NON DELLA “PACE”

Il terrorismo fondamentalista va contrastato ovunque nel modo più intransigente. Ma va contrastato dal versante e nell’interesse della rivoluzione, non dal versante della “pace” tra oppressi ed oppressori.

Ed anzi oggi solo lo sviluppo di una prospettiva rivoluzionaria di massa che unisca e sollevi il popolo arabo contro l’imperialismo, contro la macchina statale del sionismo, contro le stesse borghesie nazionali arabe può tagliare l’erba sotto i piedi del terrorismo fondamentalista e reazionario.

Al contrario ogni diplomazia di “pace”, a difesa dell’ordine esistente, gli fornirà un nuovo terreno di reclutamento, nuove mitologie, nuove bandiere mistificanti presso le masse diseredate. A tutto vantaggio dell’imperialismo.

 

VIA BERLUSCONI-AZNAR MA NON PER PRODI-ZAPATERO

L’importante caduta di Aznar in Spagna misura l’impopolarità delle politiche coloniali e di guerra in Occidente. Ed è un buon augurio per la cacciata di Berlusconi in Italia.

Ma l’alternativa vera ad Aznar non è certo il governo borghese di Zapatero: che, contro ogni effimera illusione, già annuncia la continuità delle politiche sociali di Aznar, sostiene il progetto reazionario di Costituzione europea, rifiuta il ritiro immediato delle truppe dall’Irak.

Allo stesso modo, l’alternativa a Berlusconi in Italia, per i protagonisti di tre anni di lotte, non sarà certo un governo Prodi-D’Alema: ieri sostenitori delle guerre umanitarie, oggi sostenitori delle occupazioni coloniali e persino delle manifestazioni di “unità nazionale” con Berlusconi.

Solo un governo dei lavoratori, basato sulla loro forza e su un programma anticapitalista, può rompere col passato e aprire davvero una pagina nuova: in Italia, in Europa, nel mondo.

 

·        RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL’IRAK!

·        NESSUNA FIDUCIA NELL’ONU, COPERTURA LEGALE DELL’IMPERIALISMO!

·        PER IL DIRITTO DI SOLLEVAZIONE DEL POPOLO IRAKENO CONTRO LE TRUPPE D’OCCUPAZIONE! PER UN GOVERNO OPERAIO E CONTADINO IN IRAK!

·        PER LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA INTERNAZIONALE, UNICA ALTERNATIVA REALE ALLA BARBARIE DEL CAPITALISMO, UNICA RISPOSTA REALE AL TERRORISMO FONDAMENTALISTA E REAZIONARIO!

·        CACCIAMO IL GOVERNO BERLUSCONI, SULLA SCIA DELLA CADUTA DI AZNAR. NON PER PRODI-ZAPATERO, MA PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI!

·        NESSUNA “PACE” TRA OPPRESSI E OPPRESSORI!