GENOVA: LA GIUNTA PERICU CONTRO IL MOVIMENTO

 LA NOSTRA POSIZIONE NEL DIBATTITO DEL PRC

 

Trovate di seguito:

1) una nota sulle vicende genovesi (la costituzione in parte civile della giunta di centrosinistra contro i militanti delle manifestazioni per il G8 accusati di devastazioni della città) scritta dal compagno Borghi di Progetto Comunista di Genova;
2) un comunicato stampa del compagno Marco Veruggio, coordinatore ligure di Progetto Comunista;
3) l'ordine del giorno presentato da Progetto Comunista al Comitato Politico Federale di Genova (26 febbraio).
Pubblichiamo ora qui testi che rendono conto degli ultimi sviluppi di una vicenda che ha assunto una valenza nazionale e che dimostra fino a che punto è costretto a spingersi il Prc pur di salvaguardare gli accordi di governo locali e nazionali con l'Ulivo. La divaricazione tra Ulivo e movimenti su ogni terreno di reale scontro di classe costringe (guerra, pensioni, aziende in crisi, ecc.) costringe il gruppo dirigente del Prc a fare scelte chiare: o di qua o di là. Così è stato anche a Genova, come potete leggere qui sotto.
 
Saluti comunisti,
 
Francesco Ricci

MA QUALE ROTTURA CON LA GIUNTA PERICU, SOLO UNA OPERAZIONE DI FACCIATA

 

Nota di Alessandro Borghi

 

La sera del 26 febbraio 2004, il CPF della federazione di Genova ha licenziato la posizione che il PRC locale dovrà tenere nei confronti della giunta Pericu, sulla costituzione parte civile del Comune al processo dei 26 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.

 

Il verdetto finale, frutto di un’ampia discussione e di diverse posizioni, si è ridotto alla posizione ventilata nei giorni scorsi dal quotidiano La Stampa, ovvero: la maggioranza bertinottiana rompe con la giunta ritirando i due assessori e non con la maggioranza, in quanto, si dice, “l’atto amministrativo è stato portato avanti dal sindaco e non dal cartello della coalizione di centrosinistra con il PRC”.

 

Ai compagni che leggono questa circolare potrebbe diventare difficile capire una posizione del genere, ma questo è ciò che ha deliberato il CPF.

Quattro le posizioni che si sono “fronteggiate”:

 

Queste quindi le posizioni che si sono confrontate. Ovviamente quella prevalente della maggioranza non fa altro che confermare le nostre supposizioni che avevamo espresso nei giorni scorsi.

Di fatto si è consumato una finta rottura, e diverso non poteva essere. Genova poteva essere un grosso scoglio sulla strada dell’accordo programmatico per le politiche 2006 (come confermato su “la Repubblica” del 26 febbraio), se di rottura vera e propria si fosse trattato.

 


 

 

Comunicato Stampa

 

La decisione del Prc di uscire dalla Giunta Pericu senza rimettere in discussione la propria permanenza all’interno della maggioranza che sostiene il Sindaco è francamente incomprensibile: come è possibile uscire dalla giunta accusandola giustamente di voler esercitare un ruolo politico di appoggio all’accusa nel processo del 2 marzo e contemporaneamente continuare a sostenere le politiche promosse da questa Giunta, mantenendo tra l’altro ruoli e cariche che rappresentano materialmente il patto politico con Pericu (presidenze e vicepresidenze di commissione, una presidenza di circoscrizione, vari rappresentanti nei consigli di amministrazione)?

 

In politica vi sono situazioni in cui è necessario scegliere. Questa è una di quelle: o si sta integralmente con le ragioni di quel movimento che diede vita alle manifestazioni contro il G8 genovese o si sostengono le posizioni di chi ammicca ai poteri forti (magistratura, forze dell’ordine, banche) accusando quel movimento di dare ospitalità al proprio interno a frange di devastatori. Con la scelta del Cpf di ieri il Prc si pone, al di là delle migliori intenzioni, in una posizione intermedia, fatto tanto più incomprensibile quanto la contestata delibera della giunta non rappresenta un “mutamento di pelle” di Pericu, ma la logica prosecuzione di una politica coerente: tagli, privatizzazioni, insomma apertura alle politiche neoliberiste e – come sappiamo – tali politiche portano come corollario anche l’intolleranza nei confronti di qualsiasi contestazione.

 

A seguito di questo ragionamento nel Cpf di ieri circa il 20% dei votanti si è espresso a favore di una scelta radicale: il ritiro di ogni appoggio a Pericu, attraverso l’uscita dalla Giunta e dalla maggioranza in Comune e nelle circoscrizioni. Con questo obiettivo proseguiremo la nostra iniziativa politica nel Prc nel difficile periodo che aspetta l’intero Partito.

 

Si allega testo dell’odg presentato nel Cpf dai compagni che fanno riferimento all’Ass. Progetto Comunista – Sinistra Prc.

 

Marco Veruggio 

Coord. Regionale Ass. Progetto Comunista – Sinistra Prc

Segreteria regionale Prc Liguria

                                   


 

Ordine del giorno di Progetto Comunista al CPF di Genova

 

Il Comitato Politico Federale di Genova decide di passare all’opposizione della Giunta Pericu.

Tale scelta si basa su un giudizio negativo relativo alle politiche di questa Amministrazione che sono rimaste nel solco tracciato dal Centrosinistra in questi anni: tagli ai servizi sociali; accettazione del mercato e delle sue regole di “liberalizzazione” e privatizzazione, aumenti delle tariffe, abbandono del ruolo pubblico nell’economia e nell’industria, grandi opere in cui vari gruppi privati costruiscono enormi profitti su aree pubbliche.

La scelta da parte del Comune di Genova di costituirsi parte civile nel processo contro alcuni partecipanti alle manifestazioni del luglio 2001 è l’ultimo atto di una politica sbagliata.

 

Il CPF pertanto

- dà mandato agli assessori del Prc di rimettere le deleghe al Sindaco;

- dà mandato ai consiglieri comunali e circoscrizionali di passare all’opposizione rimettendo i mandati riguardanti le presidenze e/o vicepresidenze delle commissioni e delle circoscrizioni;

- dà mandato infine a tutti i rappresentanti nei CdA, che a vario titolo rappresentano il Prc, a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni.