Trovate di seguito un articolo relativo all'iniziativa pubblica promossa da Progetto Comunista che si è tenuta sabato 13 marzo a Roma, pubblicato su Liberazione di oggi (18 marzo 2004). A questo breve articolo, seguirà nei prossimi giorni la pubblicazione di una nota di resoconto e, in un apposito opuscolo, degli atti dell'iniziativa stessa.

Buona lettura

la redazione Web


 

Il convegno di “Progetto Comunista”

 

Una critica forte e preoccupata all’attuale corso politico del Prc. La riaffermazione della richiesta del Congresso straordinario del Partito. Il rilancio e attualizzazione di una proposta di rifondazione “rivoluzionaria” leninista, nazionale ed internazionale.

Sono questi i temi centrali dell’iniziativa pubblica tenuta sabato scorso da parte di Progetto Comunista “sinistra del Prc”, presso l’Istituto Galilei a Roma.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa seicento militanti del Partito, provenienti da tutta Italia, ed anche di numerosi interlocutori ed osservatori esterni, entro una sala gremita.

L’introduzione di Franco Grisolia (Direzione Nazionale Prc) ha prevalentemente rivendicato l’attualità del leninismo oggi, attraverso un collegamento tra la ricostruzione della memoria “vera” di Lenin, rivoluzionaria ed antistaliniana, e la questione «oggi decisiva» della rifondazione di un partito internazionale, marxista-rivoluzionario, della classe operaia e delle masse oppresse. Ciò a partire «sia dalla crisi delle direzioni attuali del movimento operaio, sia dalla ripresa di movimenti di massa e, in alcuni casi, di autentiche crisi rivoluzionarie, come in Bolivia»; che dimostrerebbero tutta l’attualità delle categorie rivoluzionarie del leninismo: la forza, il potere dei lavoratori, la funzione determinante del partito.

L’introduzione è stata seguita da singoli interventi tematici da parte di diversi dirigenti della minoranza del Prc attorno ai nodi centrali del dibattito attuale sulla rifondazione: “Il comunismo oggi” (Francesco Ricci), “Non violenza o rivoluzione” (Fabiana Stefanoni), “La religione oppio dei popoli” (Ruggero Mantovani), “Quale internazionalismo” (Tiziano Bagarolo), “Una direzione alternativa delle lotte” (Marco Verruggio). Un quadro di contributi approfonditi che, da angolazioni tematiche diverse, hanno espresso una comune critica di fondo dell’impostazione politico- teorica emersa dal recente convegno del Prc a Venezia, proponendo in alternativa una prospettiva anticapitalista rivoluzionaria quale «unica risposta reale, non illusoria» alla crisi congiunta del capitalismo e del riformismo internazionale, sia socialdemocratico sia poststaliniano.

Le conclusioni di Marco Ferrando (Direzione Nazionale Prc) hanno ripreso le coordinate generali della discussione riconducendole al terreno più direttamente politico della linea attuale del partito e alla “necessità” - secondo Ferrando - «di una svolta politica e strategica generale». In particolare vi sarebbe «una connessione indiretta, ma profonda, nel partito tra il rifiuto del leninismo, l’innovazione identitaria della non violenza e lo sviluppo di una prospettiva di governo con l’Ulivo». «Si irride alla presa del Palazzo d’Inverno perché si bussa alla porta di Palazzo Chigi», ha affermato Ferrando. Il quale, nel considerare potenzialmente “distruttivo” l’eventuale sbocco di un governo Ulivo-Prc ha riproposto un’alternativa politica di linea incentrata sull’indipendenza del movimento operaio e dei movimenti di massa dal centro liberale (Margherita e maggioranza Ds) ritenuto «espressione del capitale finanziario». «Cacciare Berlusconi sì, governare con l’Ulivo no» è stata la traccia della proposta avanzata, connessa al rilancio strategico della lotta per l’alternativa socialista, in Italia, in Europa e nel mondo, quale «fondamento indispensabile dell’autonomia dei comunisti».