DISOBBEDIENTI A PAROLE......OBBEDIENTI A BUROLANDO
Fabiana Stefanoni
La
fase congressuale, che si è chiusa a Genova con l’assise provinciale del 21
febbraio, è stata una ricca occasione per confermare ancora una volta, se ce
ne fosse stato il bisogno, della fasulla natura del movimento disobbediente.
Movimento che comprende come forza predominante i GC della federazione di
Genova.
La
fase congressuale che ha
attraversato in questi ultimi mesi il partito, e che vedeva scontato
l’appoggio alle 15 tesi del segretario nazionale di tutto il gruppo
dirigente dei Giovani comunisti, e quindi l’appoggio incondizionato
all’alleanza con l’Unione-GAD da parte del
PRC, si intrecciava con un ulteriore affermazione della linea
di partecipazione a governi borghesi.
L’occasione
questa volta era offerta dalle elezioni regionali che vedevano candidato del
CS Claudio Burlando (DS) ex. Ministro dei trasporti nel primo governo Prodi.
E’
significativo come questi compagni “disobbedienti”, che prima si
dilettavano in azioni spettacolari di assalti a negozi Benetton nel centro di
Genova e lancio di mutande sui microfoni dei consiglieri regionali nella
battaglia contro i finanziamenti pubblici alle scuole private, oggi ci vengano
a dire che bisogna sporcarsi le mani ed entrare nei governi di classe
della borghesia.
Questo
sporcarsi le mani è quello che afferma oggi il coordinatore regionale
dei GC Andrea Iori, che così ha giustificato e votato insieme alla
maggioranza l’ordine del giorno all’ultimo comitato politico regionale a
sostegno della candidatura del presidente designato dall’Unione.
Sporcarsi
le mani per cambiare, condizionare;
oggi ce ne sarebbero le condizioni… il centrosinistra
sotto la spinta del movimento sarebbe cambiato.
Il
solito liet-motiv che sentiamo dagli esponenti della maggioranza per sostenere
la svolta attuata in maniera arbitraria subito dopo il referendum
sull’Art.18.
E’
ovvio che secondo i GC, che ormai a Genova non esistono più (questo è giusto
dirlo per dovere di cronaca) lo sporcarsi le mani non rimane uno semplice
slogan, ma si sostanzia di una serie di incontri, alcuni già effettuati e
altri in via di definizione, con tutte le componenti giovanili della GAD (SDI,
DS, MARHERITA, COMUNISTI ITALIANI). Come si cambiano presto le opinioni in
politica: prima si cacciava Fassino alle manifestazioni contro la guerra, ora
ci si discute perché questi e il suo partito sarebbero cambiati.
Noi
oggi, che crediamo di non essere diventati politicamente ciechi, questo
cambiamento non lo abbiamo ravvisato, e a sostegno della nostra posizione
andremo brevemente a fare un po’ di chiarezza su chi è il candidato
presidente e quali interessi rappresenta.
La
campagna di Claudio Burlando non ha inizio oggi a ridosso dell’ultimo mese
prima delle elezioni del 3-4 aprile, ma risale almeno ad un anno fa.
In
quel periodo Burlando varava la sua Associazione Culturale “Maestrale”,
associazione alla quale aderivano molti esponenti politici, della cultura,
dello spettacolo. In realtà non era una associazione culturale qualsiasi, ma
si trattava del comitato elettorale del candidato presidente.
Tra
le adesioni si potevano annoverare i nomi di Edoardo Garrone (pres. Dei
Giovani Industriali di Genova), Aldo Spinelli (terminalista pres. del Livorno
Calcio), Savina Scerni (sorella del noto terminalista Gianni Scerni), Maurizio
Gattiglia (imprenditore nel settore della grande distribuzione alimentare),
Gaetano Cuozzo (ex. Provveditore agli studi di Genova), Victor Uckmar
(fiscalista), Moni Ovadia, Mariangela Melato, Fabio Fazio, Maurizio Crozza,
Edoardo Sanguineti (poeta), Giuliano Montaldo (regista), Giuseppe Pericu
(sindaco di Genova), Alessandro Repetto (pres. Della Prov. di Genova), Paride
Batini (pres. Della compagnia unica del porto di Genova), Tirreno Bianchi (segr.
cittadino dei Comunisti Italiani).
Come
potete vedere tutto e di più nella neonata associazione. Certo non possiamo
dire caratterizzata da proletari.
Portiamo
un esempio di come la contraddizione tra questi candidati e la
classe operaia salta in maniera lampante agli occhi, prendendo in esame uno
dei tanti nomi aderenti all’associazione.
Paride
Batini (pres. della Compagnia Unica dei portuali di Genova), durante la
passata legislatura, è stato il fautore della privatizzazione dei porti come
ministro dei trasporti.
Ma
è anche di queste settimane la notizia dell’entrata nella squadra dell’ex
assessore al bilancio dell’attuale giunta di centrodestra, dimessosi a metà
mandato: il prof. G.B. Pittaluga. Personaggio che non solo è ex. assessore
della giunta di centrodestra, ma era in procinto nei mesi scorsi, di diventare
il coordinatore genovese di Forza Italia. Insomma... si potrebbe continuare
nell'elencare le nefandezze che costellano la vita politica passata e
attuale dell’ex ministro.
La
cosa che più ci lascia con l’amaro in bocca è che il PRC sostiene la
candidatura di Burlando presidente, una candidatura calata dall’alto,
facente parte dei famosi 14 accordi che facevano di contorno alla neonata GAD
e che il nostro segretario ci comunicava mezzo stampa alla fine del 2004.
Il
dibattito con Burlando fino ad oggi possiamo dire averlo animato noi di
Progetto Comunista, per quanto riguarda il PRC.
Proprio
il candidato presidente nella prima settimana del mese di gennaio, sulle
pagine del Corriere Mercantile (quotidiano locale), si diceva amareggiato per
le dichiarazioni che due operai del PRC (aderenti a Progetto Comunista, i
compagni Bono della Fincantieri e Borghi dell’Ilva) avevano fatto
intervenendo nella tribuna congressuale denunciando le fallaci politiche di
ieri e di oggi dell’ex ministro dei trasporti.
Polemica
è sorta soprattutto sulla questione della privatizzazione (spacchettamento)
di Finmeccanica (operazione Finmeccanica 1 e 2), operazione che prevede la
privatizzazione del comparto civile "dai troppi costi e pochi
profitti" a detta dell’amministratore delegato Finmeccanica
P.Guarguaglini e sostenuta sia da Burlando che dall’attuale governatore di
centrodestra Biasotti.
Abbiamo
deciso la stesura di questa breve nota per mettere i compagni al corrente
delle scelte deleteree che il partito sta facendo, partito che preferisce
sempre più dialogare con esponenti della borghesia e dei poteri forti
cittadini genovesi che schierarsi senza “se” e senza “ma” dalla parte
dei lavoratori, degli studenti e dei pensionati. Un partito che anche nella
sua organizzazione giovanile “disobbediente” decide di essere coerente con
la linea del segretario: disobbedendo ai principi del marxismo per obbedire
alle ragioni della borghesia.
Giovani
comunisti dell’AMR Progetto Comunista di Genova